Proiezioni a Corte: Agàpe
Se priviamo un essere umano della sua terra d’appartenenza, dei suoi cari e dei suoi averi, cosa gli rimane se non il ricordo di questi? Se lo spogliassimo anche della sua dignità, cosa gli rimarrebbe se non l’amore? L’amore per riconquistare i diritti, l’amore per chi è lontano o per chi deve ancora arrivare. Quando tutto viene a mancare, l’ultima fiammella a spegnersi è l’amore o la speranza di poterlo trovare o ritrovare.
Agàpe è questo: un viaggio alla scoperta di questo sentimento tra i migranti intrappolati nelle isole di Lesbo e Cipro.
Martedì 23 aprile, alle ore 21.30, presentiamo il documentario di Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares insieme agli autori; Tommaso Sbriccoli, Antropologo delle migrazioni; Massimiliano Coviello, Professore di cinema e televisione presso l’Università degli Studi Link di Roma e Lavinia Bracci, Responsabile progetto”Home 4 the World” dell’ Associazione Ulisse.
Prenotazione necessaria a prenotazionieventi@lacortedeimiracoli.org.
Ingresso gratuito per i soci della Corte dei Miracoli. Possibilità di tesserarsi sul posto
Bar e Punto Ristoro aperti dalle 19.00.
Dagli autori:
La storia.
Da quando l’Europa si è trasformata in una fortezza per le migliaia di migranti che tentano di raggiungerla, non sono mancate le testimonianze raccolte sul campo da parte di giornalisti, reporter e operatori umanitari. Immagini, video, racconti, interviste, reportage e documentari hanno contribuito, in maniera più o meno realistica, spettacolare e/o scenica, ad informare istituzioni e società civile su quanto stesse accadendo nei nostri mari, a ridosso dei confini e nei centri di accoglienza e identificazione.
Pur nella diversità delle innumerevoli rappresentazioni, il focus è quasi sempre stato la rappresentazione del dolore, della disperazione, delle perdite, delle privazioni, delle violenze subite e delle gravi ed indifendibili violazioni dei diritti fondamentali facenti tutti parte di una grande e dolorosa storia collettiva: quella delle migrazioni.
Pur riconoscendo grande valore ed importanza alla mole di testimonianze di questo particolare passaggio storico, sul quale il nostro Paese e l’Europa tutta dovrà un giorno rendere conto, e proprio traendo spunti di riflessione dalle stesse, questo progetto intende spostare il punto di vista, lasciando sullo sfondo la storia e le storie, per concentrarsi su aspetti inediti, tralasciati, trascurati, negati.
Il progetto.
La notte tra l’8 e il 9 settembre del 2020 un incendio distrugge il più grande campo profughi d’Europa: Moria nell’isola di Lesbo, in Grecia. Giornalisti, reporter e organizzazioni umanitarie si mobilitano ed accorrono per soccorrere, sostenere e anche rendere testimonianza di quella che si presenta subito come una ennesima, immane, tragedia umanitaria.
Tutto il mondo è stato testimone degli accadimenti di quei giorni e delle settimane che ne sono seguite. Rappresentata con diversi mezzi, in più modi, da più voci, è stata raccontata una grande e dolorosa storia collettiva fatta di gravi e reiterate violazioni dei fondamentali diritti umani.
Da qui è iniziato il nostro viaggio, si sono sviluppate le nostre riflessioni e le nostre motivazioni, hanno preso forma, sono maturate e si sono rafforzate e sono diventate il nostro progetto.