La corte dei miracoli

Lo-Fi Nation – TV Shock + Dirtiest + Cozmik DJ

Lo-Fi Nation – TV Shock + Dirtiest + Cozmik DJ

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Lo-Fi Nation

Torna Lo-FI Nation con una grande doppietta!

Al loro esordio assoluto sul palco della Corte arriveranno i Tv Shock, nuovo e fresco prodotto Made in Sardinia di quattro veterani della scena punk & garage nazionale. Ad accompagnarli sul palco ci penseranno i The Dirtiest, fiorentini ormai veterani del palco della Corte che li ha visti esibirsi nei suoi festival (Spring Rumble Fest e Lobotomy Fest), e come recita il loro nome: preparatevi a suoni sporchi e graffianti.

A chiudere la serata ci penserà Cozmik che ci traghetterà dal rock più acido e cattivo fino ai meandri dell’elettronica.

Opening 22:00

Ingresso 3 € (Gratis fino alle 22:30)

Ingresso riservato ai soci della Corte dei Miracoli.Possibilità di tesserarsi sul posto.

I Tv Shock nascono a Cagliari nei primi mesi del 2020, perfettamente sincronizzati con l’avvento di una pandemia globale. A un primo controllo risultano positivi al punk77, punk rock vecchia scuola, rock’n’roll e sixties garage: i componenti della band, provenienti da vecchie e attuali band come The Rippers, The Oops, The Freaks, Ugly Sound e Barmudas, si sono contaminati, contagiandosi reciprocamente; prima di incontrarsi in questa band, da anni, forse decenni, hanno condiviso palchi, festival e situazioni varie, ma sempre suonando in band diverse. Nonostante la pandemia e il lockdown, i Tv Shock hanno lavorato alla scrittura e creazione di diversi pezzi e ai primi live; con il ritorno alla “normalità” l’attività live e in sala prove è aumentata e la band ha registrato in studio, con la supervisione di Giampy Guttuso. Il lavoro, 11 tracce schiette e dirette, hanno catturato l’interesse della Take The City records di Madrid, etichetta specializzata in sonorità punk rock seventies; questo interesse si è tradotto nella produzione e stampa del debut album della band: “In Your City”, uscito lo scorso 21 Aprile (2023) rigorosamente in vinile + digital release.

Hanno presentato il disco al SardinaFest 2023 di Barcellona e, contestualmente, in Spagna con altre date a Madrid, Tarragona e Santander. E che ci apprestiamo a registrare un nuovo 45 giri sempre per la Take The City Records di Madrid.

The Dirtiest

Dalla melassa rimestata e puzzolente, che ormai ci imbozzola a livello planetario come larve, emerge Sovranista, il grido di schifo e disincanto a firma The Dirtiest, vera e propria futura cornerstone per il r’n’r italico. Scommessa stravinta per Pete Slovenly nella sua antica battaglia per dischi cantati dalle band nelle proprie lingue madri. I tre punk garagers fiorentini sembrano aver trovato la risposta più adatta al delirio imperante: rispedire al mittente una disgustosa fotografia delle mirabilie che combina…All I wanna be is the dirtiest I can be!

Diviso, nell’edizione in vinile, in maniera manichea e schizofrenica (vista l’aria che tira), in Italian side e english side, verrete risvegliati, nel lato A, dai meritati calci in culo di un fuoco di fila di istant-3 chords-hits. Tutti sicuri futuri italian-classics, che si stamperanno istantaneamente nel cervello, come è giusto che sia in una pratica rieducativa terminale. 10 gioiellini r’n’r punk, spesso lunghi meno di 2 minuti, come mai una band italiana ne aveva infilati uno dietro l’altro, suonati con un tiro micidiale, memori di Ramones, Spits, Dickies, Hanson Brothers, ma anche di Lard, Dead Kennedys, Zero Boys, 7 Seconds e Cosmic Psychos.

Titoli e testi eloquenti come tavole di Mosè del disastro 2020, per un cantato in italiano finalmente convincente e sintetico nella scrittura, strafottente e gongolante nell’espressione, quasi un Joey Ramone in salsa glam-white trash italiota, quasi à la Vasco/Achille Lauro (eresia maxima!), mix quantomeno inedito per il nostro bel(?)paese. Devoto (“tu proprio tu che fai cose così brutte da fare, tu proprio tu che ti sporchi le mani e poi ti chiedi se c’è un Dio o se c’è qualcuno che ti dia ascolto”), Ti piscio sul presepe (“Non fidarti di me, non fidarti di me, ti piscio sul presepe, non fidarti di me”), Covidiots (“Io me ne fotto io me ne fotto un po’, mi drogo esco un po’, a casa non ci sto, no no no no”), Sovranista (Tu parli e parli. Parli di niente, non vali un cazzo. Un cazzo di niente). Unici superstiti della carneficina operata dalla stronzaggine imperante, pochi alienated local heroes, refrattari ad ogni contaminazione, perché san(t)amente Mongo e dunque fuori dalla Storia (Number 71, Re del Punk Rock…), o addirittura Post-human (Robot), in piena tradizione/alienazione Devo-Pere Ubu.

Una volta poi che avrete vomitato per benino tutto lo schifo italiota che in questi ultimi anni vi è stato proposto come soluzione alle vostre meschine frustrazioni da western kings of punk, sarete definitivamente frullati nello Psycho(d)rama lo-fi garage r’n’r cantato in inglese del lato B. Un parossistico completamento del meritato lavaggio del cervello, tra echi di Pussy Galore, Man or Astroman?, Oblivians periodo play 9 songs, e dalle parti di una totally uncool Schizo Blues Explosion… Perché il marcio è ormai ovunque, baby, altro che Sovranismo…This is my realm, this is my home, get out of here, who the fuck you are?, come cantano in Get Out. L’incubo tutto reale della side A sembrerà apparentemente solo un brutto sogno, dopo l’happy sing-along del congedo freak garage, quasi alla Black Lips, di Freak love. Ma basterà cambiare di nuovo facciata e le belle, sante, storie dalla Pandemia Sovranista 2020 torneranno a torturarvi la lurida coscienza, riportandovi alla disperata realtà…Ricordate? La storia si ripete sempre.

Sovranista: parola ottusa e vuota. Di questi tempi ci puoi mettere dentro di tutto; la puoi perfino far convivere con Negazionista, suo evidente contrario. Ma se rifiuti e scacci l’idea della convivenza con l’altro, nel nome della salvaguardia della “sovranità locale”, come puoi negare un virus invisibile, che proprio da fuori, dall’esterno, ti penetra dentro e rischia di ammazzarti, nel tuo meschino ghetto travestito da orticello?

Impiccati in copertina, sullo sfondo i casermoni brutalisti di una periferia occidentale (e ti immagini volar giù masserizie e stracci, patetici detriti degli sgomberi DIY delle guerre tra poveracci), i nostri “zozzoni” cedono a quei tristi palazzoni il bianco/rosso/verde della pezza da culo nazionale delle loro tute e si immolano, bianchi e immacolati, sulla strada rosso sangue del calvario dell’intelligenza.

…Non fidarti di me, non fidarti di me, ti piscio sul presepe, non fidarti di me… Sovranista: un disco contro ogni ortodossia… Augh!

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Data e ora

02-12-2023 @ 22:00
 

Tipologie di evento

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