Le Solite Storie: TRONCAMACCHIONI con Alberto Prunetti
Cinque storie, cinque autori, cinque incontri. La rassegna “Le solite storie, rassegna non rassegnata di racconti dai margini”, che si svolgerà presso la Corte dei Miracoli a partire dall’8 novembre 2024, racconterà di chi sta ai margini della società attraverso cinque testi, presentati dal vivo, dai loro autori e autrici.
Oggi più che mai è fondamentale aprire momenti di riflessione e confronto sulle modalità in cui le nostre società hanno prodotto e continuano a produrre differenza, esclusione, e gerarchia, e farlo dando voce a quelle storie ed esperienze che spesso non hanno spazi per raccontarsi. La letteratura è sicuramente uno dei modi più efficaci e suggestivi per esplorare la complessità e le sfide di queste vite ai margini o, meglio, marginalizzate.
La rassegna presenta 5 opere che affrontano ciascuna una forma di discriminazione ed esclusione: dall’emarginazione economica alla discriminazione culturale, dalla solitudine urbana all’esclusione sociale, alla produzione della differenza attraverso il corpo.
Ogni libro rappresenta un’opportunità per conoscere e comprendere le esperienze di chi vive quotidianamente queste realtà e, soprattutto, per immaginare un mondo diverso.
Inizieremo l’8 novembre facendo un punto sulla situazione in Palestina con il sempre presente Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo e la giornalista Alice Pistolesi.
Seguiremo il 13 novembre affrontando il tema della disabilità e della sua intersezionalità con la migrazione presentando la tesi di laurea di Maddalena Castelli.
Il 27 novembre, con Gianpaolo Contestabile, tratteremo il tema sempre più centrale della salute mentale.
L’l’11 dicembre rifletteremo con Nadeesha Uyangoda di come il corpo costituisca uno spartiacque per stabilire chi può essere o meno integrato nel discorso nazionalista (e di come lo sport produca particolari discorsi al riguardo).
Infine, il 18 dicembre Alberto Prunetti presenterà il suo ultimo libro, “Troncamacchioni”.
Invitiamo autori, lettori, studenti e appassionati di letteratura a unirsi a noi per discussioni, presentazioni e incontri. Attraverso il potere delle parole, possiamo contribuire a costruire una società più inclusiva e consapevole.
Tutti gli appuntamenti si terranno alle 18.30.
Evento riservato ai soci. Possibilità di tesserarsi sul posto.
Bar e Punto Ristoro aperti.
18.12-”TRONCAMACCHIONI” CON L’AUTORE ALBERTO PRUNETTI
“Qui troverete l’epica stracciona dei diseredati che non possono permettersi il lusso delle emozioni interiori, la storia degli ultimi che hanno fatto la storia. I protagonisti di queste pagine, se splendono, è per il quarzo dei loro denti di granito. Se la loro pelle cambia colore, è perché una ferita sanguina come un filone d’ematite. E quando sono vicini fanno scintille, come la pirite quando incontra il nitrato di potassio.
Domenico Marchettini, detto il Ricciolo, facchino propenso alla rissa e al turpiloquio. Giuseppe Maggiori, taciturno minatore analfabeta. E ancora, Robusto Biancani, ciabattino comunista dall’aria sensibile e sognante, e Albano Innocenti, fermentatore di disordini. Personaggi che raramente si incontrano nei libri di storia, se non intruppati in entità collettive e senza volto come le masse, i proletari, il popolo. Sono questi, i loro sodali, le madri, le sorelle, le compagne i protagonisti della novella nera cantata in questo libro.
È il racconto di uomini e donne nell’Alta Maremma agli albori del fascismo: anarchici e banditi, disertori e comunisti, tipi arruffati che non hanno avuto la fortuna di trovare davanti a sé una strada dritta e spianata, ma sono stati costretti a farsi avanti a troncamacchioni – tra i lecceti gli scopeti i castagneti e i forteti, col cuore in gola e le labbra spaccate: perennemente in fuga dall’autorità costituita, dai picchiatori fascisti, dai delatori pronti a vendere il vicino di casa per pochi denari. Lo spirito ribelle di minatori e contadini che non hanno niente da perdere ma non rinunciano a opporsi, a negare il proprio consenso, si fa avanti a colpi di coltello, di bastone, di furore, ma anche di versi in ottava rima improvvisati. E dalle colline della Maremma arriva fino in Francia, in Belgio, in Russia.”