Handlogic+Bonje in Yurt
Mettiamo finalmente da parte le rivalità medievali ancora così radicate nel nostro DNA e facciamoci un bel viaggio nel panorama musicale fiorentino!
Sabato 16 dicembre vivremo un viaggio profondo, un sogno dal sapore dream pop sperimentale dal quale potremmo non volerci svegliare mai più!
A guidarci saranno gli HANDLOGIC, apprezzatissimi, sia all’estero che in Italia, con il nuovo album in italiano. In apertura ci sarà invece Bonje in Yurt, dall’anima un po’ più cantautoriale.
Come le comete gli Handlogic passano solo una volta ogni tanto, e voi dovete solo esserci.
Opening 22:00
Ingresso 3 € (Gratis fino alle 22:30)
Ingresso riservato ai soci della Corte dei Miracoli.Possibilità di tesserarsi sul posto.
HANDLOGIC:
⁄handlogic è un progetto experimental pop nato a Firenze nel 2016.
Sin dall’EP di esordio, la band si fa un nome nell’underground nazionale grazie alla vittoria del Rock Contest Controradio e un’incessante attività live in tutta Italia-
Nel 2019 vincono il premio MusicaDabere e successivamente esce il primo album “Nobodypanic” (Woodworm), che viene accolto all’unanimità dalla critica specializzata e porta la band a suonare oltreconfine in Germania, Svizzera, Repubblica Ceca e Stati Uniti.
La pausa dalle scene degli anni seguenti porta alla necessità di passare alla scrittura in italiano, e una conseguente virata verso una radicalizzazione della forma canzone e dei contrasti sonori. Nella primavera del 2023 uscirà il nuovo disco per Pioggia Rossa Dischi/ADA Music e sarà anticipato da 6 concerti esclusivi (tra cui l’apertura ai Verdena al Palazzo dello sport di Roma) per condividere in prima persona con il proprio pubblico la nuova musica prima della sua pubblicazione
BONJE IN YURT:
Bonje in Yurt è la band capitanata da Marco Bongini fondata agli inizi del 2018, sin da subito riceve apprezzamenti nel panorama Fiorentino. Yurt come la yurta, la capanna dei nomadi dell’Asia, di quei popoli che vagano di terra in terra senza altre radici se non quelle nella cultura che portano dietro come un bagaglio inseparabile, necessario. Il suo è un “art rock”, uno stile nomade che lo porta dalle arti visive al soft rock dei suoi pezzi. La filosofia del progetto è quella di non scegliere un unico canale espressivo ma vagare in territori diversi: musica, grafica, visual e performance art. Bonje propone pop songs dal gusto evanescente, suoni morbidi che disegnano una specie di “Rock Folk Futuribile”, canzoni melodiche ma dal sapore grigiastro e autunnale.
